transscript
Abbiamo finalmente l'onore di iniziare la parte centrale del nostro intervento con Federico Faggin, con cui ci siamo già confrontati un paio di volte fortunatamente. Una volta online, una volta in una bellissima situazione un po' simile a questa. Ti ricordi?
Bellissima veramente.
Lì abbiamo palpitato in tanti. Dopo due ore e mezza l'ho preso l'ho acchiappato, l'ho fermato, perché era impossibile andare avanti Quindi anche qui sarà un problema fermare questa energia. Sappiate una cosa, è il campione del mondo - recordman - del numero di conferenze tenute negli ultimi 2 anni, oltre 400, è una cosa pazzesca. Un'energia stupenda e una lucidità meravigliosa. Una grande attesa da tutti noi per Federico Faggin. Grazie. Grazie dell'introduzione. Mi sentite in fondo? Bene.
Grazie dell'introduzione. E buongiorno a tutti. Io vengo da Bergamo dove ho fatto la 78° conferenza. Questa è la 79° e stasera faccio l’80° Quindi ho finito le mie 80 conferenze in 70 giorni. Invece di fare il giro del mondo in 80 giorni faccio 80 conferenze in 70 giorni. Allora seriamente. Perché questo è un momento serio molto profondo per l'umanità che è in transizione, secondo me. L'umanità deve fare i conti con la propria interiorità, cioè con il fatto che noi non siamo macchine. Quando lo scientismo che è l'aberrazione della Scienza con la s maiuscola ci dice che noi siamo macchine. La scienza con la s minuscola, lo scientismo, il materialismo e il riduzionismo oggi ci dicono che siamo macchine. E quando la macchina si rompe, noi non ci siamo più.
Quindi il problema della morte che penso che sia un problema che prima o poi tutti dovremo affrontare è un problema che è messo sotto, sotto la sedia o sotto il letto Cioè il problema della morte non è affrontato assolutamente dalla scienza perché è eliminato a priori dicendo che noi siamo macchine. Mentre la spiritualità, le religioni hanno affrontato questo problema e hanno capito che c'è qualcosa di noi che sopravvive alla morte. Allora, chi è che ha ragione?
Sto guardando vedere, vedere un pochino come le vostre facce rispondono a questa domanda. Allora io mi sono posto questo problema non in questi termini ma in altri termini perché io sono cresciuto in una famiglia dove mio padre era filosofo ...e insegnava filosofia e storia, ma era un cultore della filosofia. Ha tradotto le Enneadi di Plotino. Ha scritto "La storia della filosofia" per i licei. Ha scritto una quarantina dei libri, era un idealista. Gli piaceva l'idealismo come corrente filosofica. Però io ero un meccanico. Io volevo capire come funzionano le cose. E a me la filosofia non mi interessava neanche un po', perché Il problema di capire come funzionano le macchine era già difficile abbastanza. E quindi io ho fatto tutta un'altra strada. Ho creduto
Mi sono laureto in fisica Ho creato tecnologie, prodotti. Ho fatto tante cose, diciamo in cui mettevo una passione enorme. Però sotto sotto pensavo che se avessi raggiunto tutti gli obiettivi che si sentono dire che io non avevo mai in realtà affrontato perché ho sempre seguito quello che sentivo dentro di me Ho sempre, sono sempre andato con la corrente del cuore in realtà delle passioni dell'entusiasmo, e io pensavo che quando uno sarebbe diventato famoso Avevo una bella famiglia tutti sani Più soldi di quelli necessari per vivere il resto della vita senza lavorare. E così via. Uno doveva essere contento. E io non ero contento. Allora, in qualche modo questo scientismo mi ha tradito. Perché io pensavo che avevo raggiunto da 40 anni 45 anni tutto questo dovevo essere contento. Dovevo almeno essere contento.
Mi sono accorto che fingevo di essere contento. Perché io sono stato anche un imprenditore. Quindi avevo una un'azienda e dovevo essere sempre pieno di energia, sempre sulla presente e così via Ma in realtà io non ero io mi sono accorto che fingevo, fingevo. E siccome facendo l'imprenditore ho imparato a prendere responsabilità delle mie azioni. E prendere la responsabilità delle mie azioni vuol dire anche capire dove quando posso darla colpo un altro devo capire come ho fatto io a fare quello che l'altro potevo dire che l'altro ha fatto a me. Cioè in altre parole, come ho attirato a me le cose negative che sono avvenute nella mia vita. Questo io l'ho imparato facendo l'imprenditore essendo capo delle varie aziende che ho creato. Quindi non potevo dare la colpa a nessuno del male che mi veniva. E attraverso questa presa di coscienza della mia capacità di anche attirare la negatività che io espedisco Quando mi sono sentito che ero scontento, ho detto: allora questo l'ho causato io a me. Non posso dare la colpa agli altri, non posso dare la colpa allo scientismo, non L'ho fatto io. Perché, come l'ho fatto? Ho incontrato la coscienza.
La coscienza che è la capacità che abbiamo di capire, di comprendere, la capacità di come facciamo. Attraverso le sensazioni, i sentimenti che proviamo dentro di noi. Noi conosciamo perché abbiamo sensazioni e sentimenti. Quello che poi i filosofi hanno chiamato QUALIA. Qualia è semplicemente il fatto che ci sono sensazioni e sentimenti che sono portatori di significato. È una storia lunga. Non ho tempo per raccontarla, ma voglio raccontarvi dei punti fondamentali in questa storia. Perché è una storia personale, perché la nostra crescita non è fatta leggendo i libri. Anche quello. Ma è fatta soprattutto capendo chi siamo e lavorando dentro di noi. Accettando la nostra interiorità soprattutto le cose negative che proviamo dentro di noi invece di cacciarle via come facevo io. Guardarle in faccia. Ed è proprio lì la soluzione dei nostri problemi. Sta nel riconoscere che noi abbiamo un'interiorità che le macchine non hanno.
Le macchine non sono coscienti. Mi è stata fatta la domanda alla coscienza. È una formula matematica? Prima è stata fatta a tutti. La coscienza non è una formula matematica. È qualcosa che abbiamo noi che ci permette di creare le formule matematiche. Che ci permette di creare le formule matematiche come espressione della nostra comprensione. di ciò che vogliamo esprimere. È la coscienza che crea la matematica, non la matematica che crea la coscienza. E questa domanda punta il dito a una cosa fondamentale. Perché oggi la scienza parte dalla matematica. E anch'io fino a un anno fa volevo provare con la matematica l'esistenza della coscienza. Capite? Siamo arrivati a un punto in cui siamo stati così condizionati Gli scienziati per primi, e non è che l'hanno fatto apposta.
Siamo stati condizionati a pensare che c'è qualcosa che deve spiegare le cose fondamentali che possiamo conoscere solo noi da dentro con la nostra coscienza che è la capacità di conoscere. La matematica è creata dalla coscienza. La nostra coscienza crea la matematica. Come fa allora la matematica a spiegare il suo creatore? Capite? Capite che è folle. Io quando l'ho capito questo ho detto: Ma che cretino sono stato? Anch'io. Dopo aver capito che la coscienza e il libero arbitrio erano fondamentali. Dovevano esistere sin dall'inizio dell'universo Insistevo non solo Avendo capito che cosa diceva la fisica quantistica che poteva spiegare la coscienza Ma poteva spiegare anche molte altre cose Quindi perché doveva esserci una direzione dalla fisica quantistica alla coscienza? La direzione vera doveva andare dalla coscienza alla fisica quantistica. E quindi avendo capito questo, è nel libro "Oltre l'invisibile" spiego questo che è molto importante. Perché partendo allora dall'esistenza della coscienza e del libero arbitrio - ve ne parlerò un attimo del libero arbitrio, che cosa è. Partendo dall'esistenza della coscienza e del libero arbitrio sin dall'inizio Allora possiamo spiegare perché la fisica quantistica che è l'aspetto fondamentale della realtà fisica deve avere le proprietà che i fisici non hanno mai capito. Non l'hanno mai capito, e lo dicono loro stessi. Noi non capiamo la fisica quantistica. Non si capisce perché.
E di fatto finora lo scienziato ha preso la fisica quantistica come una teoria puramente matematica. Puramente matematica, non come una realtà. Non descrive la realtà. Una teoria matematica che descrive che può fare predizioni su gli oggetti che si muovono nello spazio-tempo che noi possiamo misurare. E quindi non descrive la realtà perché la realtà è quella che esiste nello spazio-tempo. La realtà degli oggetti che si possono misurare. Guarda un po', viene il concetto, qui di nuovo, della misura. La misura, i numeri fanno parte della matematica. Quello che proviamo dentro di noi va oltre ciò che la matematica può descrivere e va oltre ciò che si può misurare. Ecco perché esiste l'indeterminazione di Heisenberg.
Ecco perché esiste la comprensione che porta dai qualia - cioè dalle sensazioni e sentimenti al significato dei qualia. E i qualia non sono numeri. Non sono numeri. L'amore che io provo per un figlio ha delle dimensioni che non si possono raggiungere, va oltre. Cioè io so di non sapere. Capite? Come faccio a sapere che non so? E il sapere che non so porta con sé l'energia fondamentale per dirigere me stesso a conoscere di più di quello che non so. Ma capite che questo va oltre qualsiasi forma di matematica. La matematica descrive quello che sappiamo. Quello che possiamo codificare.
Quindi la coscienza è il libero arbitrio Il libero arbitrio è la capacità di dirigere la nostra conoscenza. Semplicemente così. La capacità che abbiamo di dirigere la nostra conoscenza di sé. E quindi, devo tagliare tante cose che vorrei dire perché il tempo è limitato. Allora io sono partito da un postulato. E il postulato che chiamo "il postulato dell'Essere". Per spiegare perché debba esistere la fisica quantistica e la fisica classica che hanno le proprietà che abbiamo scoperto. E queste proprietà che abbiamo scoperto sono esattamente le proprietà necessarie per conoscere noi stessi. Guarda un po'. Cercando di spiegare il perché, invece del come, è stato possibile arrivare a capire perché la fisica quantistica ha queste proprietà.
Allora. Il "postulato dell'Essere" parte con questa frase. UNO, la totalità di ciò che esiste Quindi UNO è definito come la totalità di ciò che esiste. Tutto ciò che esiste. UNO ha tre proprietà. È dinamico, olistico e vuole conoscere sé stesso. Dinamico e olistico sono le proprietà della fisica quantistica. La fisica quantistica parla dell'universo, tutto ciò che esiste che è dinamico e olistico. Dinamico vuol dire che cambia continuamente. Non è mai lo stesso istante dopo istante. Olistico vuol dire che tutto è interconnesso all'interno di Uno, all'interno dell'universo. L'universo non è fatto di parti separabili. Questo è stata una cosa difficilissima per i fisici da accettare. Ed è l'essenza del fatto che esiste "l'entanglement quantistico", una proprietà che dice che tutto è interconnesso.
Non c'è tempo per spiegare cos'è "entanglement quantistico" ma è questa proprietà "tutto interconnesso". Quando le cose interagiscono tra di loro, si formano degli stati in comune che non sono conoscibili. Non sono conoscibili, non si possono conoscere.
Allora, finora ho descritto semplicemente quello che dice la fisica quantistica. Ma io ho aggiunto: UNO vuole conoscere sé stesso. Allora, nel volere c'è il libero arbitrio. C'è il bisogno di dirigere la propria conoscenza di sé, di Uno, della totalità di ciò che esiste e nel conoscere sé stesso c'è l'idea chiaramente della coscienza. Perché la coscienza è ciò che permette a Uno di conoscere sé stesso. Quindi, la coscienza viene definita semplicemente come la capacità di Uno di conoscere sé stesso. Che è la stessa capacità che abbiamo noi e dell'interiorità della natura, rappresenta l'interiorità della natura. Allora, Uno quando conosce sé stesso crea un campo. Un campo quantistico. Questo lo dice anche la fisica. Il campo unificato che non è ancora stato unificato ma tutti sanno che bisogna trovarlo è il campo che descrive l'unione della fisica quantistica e della relatività generale di Einstein. Nessuno è riuscito a farlo, ma si riuscirà a farlo, se cambiamo l'idea di cos'è spazio-tempo, materia, energia e la basiamo sull'idea della conoscenza, non sull'idea della fisica cioè della materia. Perché se la coscienza è fondamentale anche lo spazio-tempo, materia, energia devono essere definite in base alla conoscenza. Ma questo ci porta fuori. Ma voglio, voglio far capire come la ragione per cui per 80 anni i fisici non sono ancora riusciti ad unire questi due pilastri della fisica è perché spazio-tempo, materia, energia sono definite senza referenza a una interiorità dell'universo. Nel momento in cui noi facciamo referenza a quello possiamo "reframe" nella nostra testa che cos'è lo spazio, che cos'è il tempo, che cos'è la materia, che cos'è l'energia in termini conoscitivi, non in termini fisici. Ma in termini che vanno oltre alla fisica e include la fisica. In quello che chiamo "NOUSYM".
Nousym è una nuova scienza che include sia l'interiorità che l'esteriorità. La capacità di conoscere, che abbiamo noi, di comprendere la capacità di avere una vita interiore fatta di significato e la parte esterna del mondo che è quella che i fisici chiamano informazione. L'informazione dei fisici non è l'informazione nostra. L'informazione per me è un qualcosa che mi porta significato. Io chiamo informazione ciò che mi porta a capire, ad avere significato.
Per la fisica l'informazione è semplicemente la probabilità. Una funzione della probabilità che un evento si manifesti nello spazio-tempo. Quella è la definizione di informazione. Più alta la probabilità che un evento avvenga più meno informazione a quell'evento. Meno probabilità, più informazione porta l'evento. Guarda un po' che la probabilità La probabilità che è stata usata dai fisici è un concetto puramente della coscienza. Non ha niente a che fare con la fisica. La probabilità non esiste. È un'idea, è un concetto. Non si può misurare la probabilità. Veramente non si può. È un concetto che noi usiamo per esempio L'abbiamo usato per la prima volta per spiegare la fisica quantistica nella teoria dei gas. Per esempio, usando la probabilità che poi si cancella e va via. E abbiamo poi delle formule che sono deterministiche. L'abbiamo usata perché non sapevamo tutti i dati necessari per fare i conti. Perché se avessimo avuto tutti i dati necessari per fare i conti lo stato successivo di questo sistema di n particelle sarebbe stato certo. Sarebbe stato certo.
Quindi la probabilità nella fisica classica si riferisce al fatto che noi non conosciamo qualcosa che sarà certo. La probabilità della fisica quantistica non si riferisce per niente a questo. E ancora la stragrande maggioranza dei fisici non hanno capito questa cosa. La probabilità della fisica quantistica si riferisce a uno stato che sarà creato nel momento della misura. Lo stato che sarà creato nel momento della misura. Ma che cos'è la misura? La misura è un'interazione tra campi. La misura è un'interazione tra i campi, tra il campo dell’osservato, la particella e il campo dell’istrumento che fa la misura. Quindi, quella probabilità è una probabilità soggettiva.
Nella teoria Nousym, questa probabilità è un'azione di libero arbitrio del campo osservato. Non dell'osservatore come si pensava all'inizio della fisica quantistica. C'era una interpretazione del problema del collasso della funzione d'onda. Questo è il problema del collasso della funzione d'onda che vi spiegherò in un attimo, ma Sono concetti troppo difficili tutti da spiegare in un'ora. Ma comunque farò del mio meglio.
Comunque il collasso della funzione d'onda era nella teoria di Wigner e von Neumann in particolare dovuto alla coscienza dell'osservatore. Perché la fisica quantistica non predice quello che avverrà. Predice soltanto le probabilità di ciò che avverrà, di ciò che potenzialmente potrà avvenire. Quindi ci dice gli stati possibili e le loro probabilità. Ma non ci dice quale sarà lo stato. E questo è un grande mistero della fisica quantistica che nessuno ha risolto. La fisica quantistica non descrive la realtà. Descrive ciò che si può conoscere della realtà Ha a che fare con la conoscenza. Ecco perché la probabilità ha a che fare con la conoscenza. Che è un fattore della coscienza, non un fattore fisico. Capite?
Quindi la fisica oggi si è imbrogliata nella definizione di informazione fatta da Shannon nel 1948. La definizione di informazione che è semplicemente la probabilità di un simbolo. Cioè inversamente proporzionale alla probabilità che un simbolo si manifesti. La stessa definizione di informazione che ha dato poi la fisica sostituendo al simbolo l'evento fisico. Quindi, la fisica, la scienza, la tecnologia, quando parla di informazione non sa quello che dice. Perché non è l'informazione Si parlava dell'intelligenza artificiale Ma scherziamo.
Il problema è partito prima. È partito con la definizione di informazione. Informazione senza significato. L'informazione della tecnologia. Perché all'inizio l'informazione è stata fatta per risolvere dei problemi di comunicazione, di ottimizzare le telecomunicazioni. Questa definizione che ha chiamato però informazione ciò che non è informazione per noi ha creato questo problema cognitivo che oggi lo vediamo nell'intelligenza artificiale. Perché nell'intelligenza artificiale abbiamo fatto un altro passo avanti in questa confusione dicendo che l'intelligenza di una macchina che in realtà l'abbiamo creata noi coscienti che capiamo cos'è il significato l'abbiamo creata noi come mimica, come imitazione di quello che facciamo noi. E però adesso l'uomo non l'intelligenza artificiale perché l'intelligenza artificiale non gliene fotte proprio niente di ingannarci o meno Ma l'uomo furbo che vuole essere sempre più potente, Sì. Allora può usare l'intelligenza artificiale per ingannarci. Per confondere i ragazzi che credono, che vedono solo quello che c'è nel telefonino e perdono il contatto.
La cava la grotta di Platone è diventato il telefonino adesso. È il telefonino che è davanti alle ombre che ci sono nella grotta. Capite che siamo avanti a due livelli di indirezione. Capite? Noi oggi stiamo per essere indottrinati in un modo in cui perdiamo il contatto con la nostra interiorità.
Illustrazione della cava di Platone Wikipedia
Ed è qui il grave problema oggi. Noi siamo condotti al macello dello spirito di quella parte di noi che è la parte che rimane quando il corpo muore. Allora In questo modello Allora in questo modello adesso vi spiego come fa questo "postulato dell'Essere" a spiegare la fisica quantistica.
Allora noi siamo creazioni di Uno. Ma siamo campi, e questi campi, come sono descritti dalla fisica, non sono coscienti e non hanno libero arbitrio. Allora questo postulato dice, no. Questi campi creati da Uno hanno le stesse proprietà fondamentali di Uno. Sono parti intero di uno, devono essere parte intero di Uno. Perché? Perché uno è olistico. Non è fatto di parti separabili. Non può creare una parte separata da sé. Le parti che Uno crea fanno parte di Uno per sempre. Sono sempre integrali a Uno.
Capite, che già questo concetto è un concetto folle nel senso che nel senso che uno si aspetta che noi siamo separati da Uno. Molte religioni ci descrivono in questo modo, separati. Invece noi non siamo separati per niente. Nella fisica l'elettrone non è un oggetto nello spazio-tempo. L'elettrone è uno stato di un campo quantistico e il campo quantistico non esiste nello spazio-tempo. Il campo quantistico, lo stato, ha bisogno di uno spazio n dimensionale le cui dimensioni sono numeri complessi. I numeri complessi non sono numeri reali. Sono oggetti matematici che sono utili per descrivere onde. Sono utili per descrivere onde. E nella fisica quantistica ciò che si descrivono sono onde di probabilità. Sono onde di probabilità. Da cui poi si derivano le possibilità di ciò che si potrà avverare nello spazio-tempo moltiplicate per le loro probabilità. Questo è lo stato poi, è il risultato della teoria della fisica quantistica.
Allora questo campo, lo stato di questo campo ha due proprietà che sono esattamente le proprietà della nostra esperienza cosciente. La prima proprietà è che lo stato quantistico non si può riprodurre. È il teorema di non clonazione. Teorema di non clonazione dice: lo stato quantistico di un sistema non si può riprodurre. Non si può copiare. Ma allora che cosa serve? Cosa Perché esiste lo stato quantistico? Guarda un po' che lo stato la mia esperienza cosciente Io non ve la posso trasferire. È mia privata, esattamente come lo stato quantistico di un campo. È privata. E c'è un altro un'altra parte della teoria fisica che dice Il teorema di Holevo (А. Хóлево 1973) che dice che Se faccio una misura di uno stato quantistico posso ottenere soltanto un bit classico per ogni bit quantistico che descrive lo stato. E i bit quantistici sono "entangled" quindi hanno proprietà in comune che non sono conoscibili. E che solo in casi speciali si possono conoscere perché li abbiamo preparati noi ma solo nei casi più banali, ma in realtà sono inconoscibili. Quindi lo stato quantistico non si può conoscere. È come il Dao del Daodejing (Tao Te Ching).
Il Dao che si può dire, il Dao che si può dire non è l'eterno Dao. Guarda un po' la connessione con la spiritualità più profonda 2500 anni fa. I cinesi avevano capito I cinesi, indiani, avevano capito che Ciò che si può dire. Meglio rovesciarlo Che quello che proviamo dentro di noi non si può dire tutto. Non si può dire tutto. Capite?
Capite, queste qua sono le cose che i nostri antenati avevano capito perfettamente. E oggi ce le siamo dimenticate perché noi pensiamo che sia tutto misurabile. No, i qualia non sono numeri. I qualia non sono numeri. Il fisico parte Allora cominciamo con uno spazio misurabile. Hanno definito lo spazio come qualcosa che è misurabile. E da lì partono. Se non è misurabile non si può neanche fare fisica. Ma capite? E allora hanno eliminato a priori ciò che ci rende umani, la nostra umanità. La nostra coscienza, la nostra vita come esperienza è eliminata a priori. E questo il problema di oggi fondamentale cioè l'abbiamo eliminato senza accorgersene. Però adesso insistiamo che deve essere così. Perché il nostro potere personale, il bisogno di controllo, il bisogno di essere di più degli altri è quello che ci spinge, invece che lavorare insieme a competere.
E difatti il principio fondamentale della vita, secondo la scienza oggi, è la sopravvivenza del più adatto. La sopravvivenza del più adatto. Cosa vuol dire la sopravvivenza del più adatto? Tu muori e io vivo o viceversa, perché sei il più adatto. E se uno chiede chi ha creato questo principio? Momento, ma come definisci il più adatto? Eh, non ci hanno pensato, la maggioranza. Poi qualcuno che è un po' più furbo dice Ah, il più adatto è colui che sopravvive. Allora ridico, dico di nuovo: il principio della vita è la sopravvivenza di chi sopravvive. Vi pare che sia un principio creativo che può dire qualcosa di più che non una banalità? Una logica circolare si chiama. Ma la scienza è fatta di logica circolare perché non può fare altro.
Se vuoi spiegare il come devi farlo in questo modo. Se io chiedo a un fisico: Dimmi cos'è l'energia. Beh, l'energia è quella che crea il moto. Bene, e il moto cos'è? Uh, è quello che è creato dall'energia. Diventa rosso. Capite? È così. Le equazioni sono così. E = m c² E quel segno "uguale" vale soltanto quando ci sono numeri. Ma non vale per noi. Nella nostra interiorità non ci sono segni uguali. Ognuno di noi è speciale, ognuno ma speciale Scusate, unico. Ma non più unico degli altri. Il problema che abbiamo qui in questo mondo è oggi di crederci superiori magari non a tutti, ma almeno qualcuno. Invece non è così. E dobbiamo capire dove nella nostra intenzione più profonda noi abbiamo questo baco, questo problema che dobbiamo capire fino in fondo. Un problema molto, molto complicato. Ci vogliono tante vite per capirlo. È il problema che siamo qui a risolvere. Capire che dobbiamo cooperare.
Perché Uno, quando crea parti intero di sé, crea parti che sono Ciascuna ha un’identità unica irriducibile che rimarrà per sempre. E questa identità è unica. Ma non è più speciale delle altre identità. Non è più speciale dell'identità di un gatto o l'identità di una pianta. Perché io parlo di una teoria adesso che è una teoria che parla di panpsichismo. Tutto la coscienza esiste ovunque. Però la coscienza è una proprietà di un campo. Di un campo quantistico che ha coscienza e libero arbitrio. E allora, quel campo lo chiamo "seity". L'ho chiamato seity solo perché lo devo distinguere dal campo della fisica quantistica che non ha queste proprietà. Il campo degli elettroni è cosciente. La coscienza e il campo degli elettroni per conoscere sé stesso, siccome non può trasmettere quello che prova. Può solo trasformare in simboli condivisibili che sono gli elettroni i suoi stati. Può trasformare in simboli condivisibili quello che, una parte di quello che prova. Come facciamo noi le parole che io uso non esprimono tutto quello che io vorrei esprimere. Perché sono limitate Il dao è quello che provo. Le parole, quello che dico non è il dao. Non è l'eterno dao.
Capite, questa è la realtà della nostra vita. Quando siamo incarnati, ma anche quando non siamo incarnati. Anche come campi dobbiamo usare quella che chiamiamo materia per comunicare. Quindi la materia vista in questa ottica è semplicemente l'aspetto simbolico che è necessario per conoscere noi stessi. Per le nostre comunicazioni. Quindi quando noi interagiamo, quando noi interagiamo veramente come campi però attraverso il corpo. Quindi il corpo, se noi crediamo di essere il corpo abbiamo perso il senso di chi siamo. Noi siamo il campo che controlla il corpo. Il corpo è quello che osserva il mondo classico che esiste qua. Il mondo classico nel senso che solo una piccola parte di ciò che esiste in questo presunto spazio-tempo è osservato dal corpo Il corpo poi trasforma attraverso i sensi il cervello l'informazione che ha preso dal ciò che osserva e il campo osserva l'informazione, la chiamo informazione viva. Perché è un'informazione di livello quantistico a livello tra l'informazione quantistica e l'informazione classica che è all'interno delle cellule.
Le cellule sono strutture quantistiche classiche. Sono state studiate come strutture classiche ma sono quantistiche classiche. E occorre tutta una nuova tipo di informazione per capirle come sistemi informatici. Questo è il lavoro della scienza nei prossimi 100, 200, 300 anni perché è una cosa incredibile. Quindi noi, noi per conoscere noi stessi dobbiamo comunicare tra di noi. Allora noi non siamo soggetto e oggetto. Siamo soggetto, oggetto e agente con libero arbitrio. Quindi noi siamo l'osservatore, l'osservato e l'agente che interagiscono tra di loro. Anche lì le definizioni che diamo cercano di separare l'osservatore dell'osservato. Siamo tutti e tre.
Capite, cioè noi dobbiamo andare alla base dei nostri concetti fondamentali e rivedere tutto in una maniera nuova per capire veramente chi siamo. È il momento di farlo e l'intelligenza artificiale ci sta dando una spinta enorme per farci capire perché Chi è un po' avanzato capisce che c'è un gioco qui. Ma non si capisce perché Oggi è difficile capire se il prodotto dell'intelligenza artificiale è prodotto da un uomo o da una macchina. E allora siamo macchina o no?
Ma capite, cioè Siamo arrivati al punto in cui è impossibile Se vi do un tema scritto da chat GPT o GPT4 meglio e leggete il tema e se io vi chiedo: questo qua l'ha scritto intelligenza artificiale o una persona? Ma mamma mia, che bello. Soprattutto se scrive di cose che non sappiamo. Ma se scrivono di cose che io so, io trovo subito un sacco di piccoli problemi. Avete capito il gioco? Avete capito il gioco?
Quindi per usare bene l'intelligenza artificiale dobbiamo sapere di più di quello che ci dice l'intelligenza artificiale. Dobbiamo sapere di più. Io per esempio ...allora cosa serve? Ma è incredibile. Serve un sacco. Mi risparmia un sacco di tempo. Ci risparmia tempo. Però se noi lasciamo andare il nostro senso critico e non ci informiamo di più possiamo essere schiavizzati, senza accorgerci, dall'intelligenza artificiale. Quindi questo è molto molto importante soprattutto per i giovani. Insomma uno si fa fare il tema dall'intelligenza artificiale può andare a giocare con gli amici un po' di più. Sembra un grande vantaggio, però senza accorgersene uno diventa "dumb down" come diciamo noi. Diventa, capisce sempre di meno invece di capire sempre di più.
Non ho detto, ho solo detto in parte, l'ultimo punto in cui la teoria partendo dal postulato dell'essere può spiegare Partendo dal postulato dell'essere posso spiegare la fisica quantistica. Adesso lo dico in maniera più formale. Il fatto che nella fisica quantistica, quindi Ho detto, le proprietà del campo, le proprietà dello stato del campo sono le proprietà della coscienza. E quindi possiamo, si può dire Guardate che la fisica quantistica rappresenta, quando descrive lo stato del campo, rappresenta, ma non è solo rappresentare, l'esperienza cosciente del campo che conosce il suo stato da dentro. E quello va oltre la matematica. Quello non potrà mai essere spiegabile dalla matematica. Perché la coscienza che ha creato la matematica è quella che permette di capire, di conoscere e capire. Ed è proprio lì, è proprio questa che manca nel computer.
Il computer essendo una struttura classica non ha uno stato quantistico. Non esiste lo stato quantistico nel computer. Esistono tanti stati che sono gli stati della materia che dà supporto all'informazione classica. Che è lo zero e l'uno, i bit che abbiamo imposto noi a quella materia. Ma perché la materia quantistica sotto sotto non ha importanza. Perché noi facciamo fare a quella materia quello che vogliamo noi. Attraverso la nostra coscienza e come ci siamo figurati il funzionamento di quella macchina. Capite?
Quindi il computer non potrà mai essere cosciente. Se fosse cosciente, il suo stato che è il contenuto della memoria, programma e dati non si potrebbe copiare. Invece noi possiamo copiare lo stato del computer. I bit si copiano. Però la vita, il corpo umano che è quantistico e classico non copiamo solo il programma. Non copiamo il software, copiamo anche l'hardware. Noi, la mamma o la cellula crea una cellula simile, non uguale, simile a sé stessa e si divide in due. Avete mai visto un computer partorire voi? Avete visto un computer che crea un altro computer dentro di sé e poi si dividono in due? Sarebbe una bella risorsa. Avremmo bisogno delle fabbriche, no? Ma guarda un po'.
Molti che parlano del computer come se avesse la riproduzione, quando si riproduce soltanto i bit del computer nella memoria in un'altra memoria. E di nuovo, questo bisogno di vedere soltanto l'aspetto materiale della realtà è quello che ci spinge oggi in una direzione che è la direzione sbagliata. Mentre la direzione giusta è quella di riconoscere la nostra interiorità, la nostra umanità e quello che ci rende veramente fratelli e sorelle. Per quello che riguarda
E no, ancora ancora 5 minuti, dai. Non mi imbrogli mica, eh? Anzi, anzi, in realtà mi stai imbrogliando perché io avevo cominciato a meno 20. A meno 20. Perché lei, lei ha risposto, lei era 10 minuti in anticipo, poi quando ha finito era 10 minuti in ritardo. E allora adesso, io adesso, io come Ok, ok.
Eh, l'intelligenza artificiale non mi inganna mica, eh? Allora finisco la spiegazione della fisica quantistica. Quindi, lo stato quantistico del campo rappresenta Perché, quella è matematica, matematica probabilistica di probabilità. Quindi non è neanche la matematica normale che descrive proprietà di oggetti. Quella matematica lì può solo rappresentare quello che noi proviamo dentro di noi nel campo, quello che il campo prova di sé stesso. Capite?
La rappresentazione della realtà non è la realtà. Oggi la gran parte dei fisici credono, che la teoria matematica della realtà sia la realtà. Credono che la teoria matematica della realtà sia la realtà. Invece la teoria matematica della realtà è un modello della realtà che arriva fino a un certo punto. E difatti, questi modelli nella storia sono sempre cambiati, diventati sempre più sofisticati e così via. Quindi questo è importante da capire perché di nuovo: La scienza che si basa sulla matematica ha Dio = matematica. E Dio va oltre la matematica. Anche noi come parte intero di Uno oltre la matematica. E tra l'altro il nostro corpo è fatto a immagine e somiglianza di come noi, come campi, siamo fatti a immagine e somiglianza di Uno. Perché le cellule del mio corpo hanno il genoma dell'uovo fecondato che ha creato tutto il corpo. Quindi ogni parte ha dentro di sé la conoscenza potenziale del tutto. Guarda un po', che una cellula del nostro corpo, può più avanti nella sua vita può esprimere aspetti di sé che non erano presenti alla nascita di quella cellula. Questa è l'epigenetica che 30 anni fa era considerata folle, non poteva esistere l'epigenetica. Invece esiste semplicemente se uno capisce già dall'inizio. Queste cose sono banali. Sono semplici. Noi creiamo cose sempre più complicate. Non ci rendiamo conto che c'è un altro modo, da dentro possiamo vederle con la semplicità di un bambino.
L'altro punto che volevo dire, allora il libero arbitrio da dove viene? L'avevo accennato prima. Questo campo, adesso che è cosciente, allora essendo cosciente può avere il libero arbitrio. E il libero arbitrio è il collasso della funzione d'onda che è una proprietà del campo. Cioè Il campo, quando il campo interagisce con un altro campo decide cosa manifestare nello spazio-tempo. Lo spazio tempo come l'aspetto comune che si crea in quella interazione. Quindi lo spazio, quindi il libero arbitrio Siccome il libero arbitrio non avrebbe senso se il campo non fosse cosciente il libero arbitrio non si potrebbe capire. E di fatto, lo scienziato ha capito che questo collasso della funzione d'onda ha due proprietà che sono incomprensibili. Uno è puramente casuale. Non c'è nessun, non è algoritmico.
Queste due proprietà, la mancanza di algoritmicità. Non c'è nessuna legge che può dire come si può trasformare la distribuzione di probabilità nell'attualità che si manifesta. Se il campo e cosciente è esattamente quello che è il libero arbitrio. Deve avere questa proprietà che era incomprensibile prima. Ma essendo cosciente allora, il collasso della funzione d'onda è la decisione di libero arbitrio del campo osservato. Fatta! Queste proprietà incomprensibili adesso sono comprensibilissime. E sono le stesse proprietà che abbiamo anche noi, nella nostra coscienza. Però la matematica può solo rappresentare queste cose. Non ci può dare la conoscenza. La conoscenza viene solo da dentro dalla nostra coscienza.
Allora, in questa visione noi non siamo il corpo. Il corpo fa da ponte tra chi siamo. Siamo questi campi quantistici che sopravvivono la morte del corpo. Quindi questa è una buona notizia. Non abbiamo bisogno di credere alle religioni perché questa ci dice Uè ragazzi, neanche male. No, neanche male dopotutto. C'è chi dice che bisogna trasferire la coscienza nel computer per vivere per sempre. Non vi dicono mica cosa vi costerebbe. Tra l'altro, immagina vivere per sempre vuol dire vuol dire essere infinitamente ricchi per poter pagare quando prima di morire il costo di computer in cui uno vive dentro. Avete capito? Però non te lo dicono mica quello. Ma capite queste cose qua sono follie collettive.
Mi fermo, mi fermo. Grazie.