Rapporti

La giornata di sabato è iniziata con una giovane aikidoka che leggeva una sequenza dal libretto "Detti di Ki" di Koichi Tohei. È seguito una procedura ufficiale. Bruno Maule ha consegnato i certificati per l'autorizzazione degli esaminatori fino a Chuden risp. Joden a dirigenti di dojo provenienti da Italia, Svezia, Croazia e Germania. Ha sottolineato che è molto importante che ci siano persone responsabili in ogni dojo che garantiscano il livello dell'Aikido. Ha anche dato un certificato di apprezzamento a una giovane aikidoka (2° kyu) del suo dojo per il suo lavoro costante e tranquillo per la comunità. Tutti i premiati sono stati applauditi dai partecipanti presenti.
Jan Eriksson ha iniziato con kenkotaiso e test di ki. Non solo ha insegnato quelli che conosciamo da Yoshigasaki Sensei, ma anche quelli che Koichi Tohei aveva nel suo programma standard. Ha anche raccontato alcune storie dei tempi passati e illustrato alcuni comportamenti utilizzando esempi del paese a nord della Svezia.
Poi è subentrato Bruno Maule. Ha sottolineato l'importanza di una buona postura. Ad esempio, quando la gente vede che i bambini hanno una postura eccellente nell'aikido, capiscono che quest'arte è preziosa. È bello avere molti studenti, perché a un certo punto la quantità si trasforma in qualità. Bruno Maule ha mostrato esercizi per kote uchi e To Ho Ka Mi E Mi Ta Me con il Bokken e un miglioramento in Ryotetori Tenchi Nage. Ha sottolineato che ha studiato intensamente ogni tecnica per capirla, trovare punti deboli e migliorarla. La sua lezione fu interrotta dalla pausa pranzo.
Nel pomeriggio ha dimostrato le tecniche contro la presa del polso sul manico del bokken, ognuna delle quali terminava con l'uke tagliato con il bokken. Bruno Maule ha sottolineato che è importante trasmettere queste conoscenze alle generazioni future. In una breve parentesi ha consegnato il diploma di 5° Dan al torinese Ludovico Benso, che aveva già superato nell'aprile 2013 l'esame del 4° Dan.
Dopo una pausa, Philip Burgess ha ripreso le lezioni. Ha spiegato le tecniche di Tsuzukiwaza 4, Ryotedori. Ha anche raccontato alcune storie del passato. Si è scoperto che ha iniziato con l'Aikido nel 1967, un anno prima di Bruno Maule. Philip Burgess ha ammesso che il suo Inglese non era di facile comprensione, ma è stato ottimamente tradotto da un aikidoka del posto in italiano. Ha usato la classificazione a tre livelli dell'esecuzione tecnica, come insegnata da Maruyama Sensei. Il primo stadio è dal fermo, il secondo stadio è assorbire il ki dell'attaccante con ritmo e il terzo stadio è l'applicazione. Tutte le tecniche stesse sono state spiegate da Philip Burgess in modo molto simile a Yoshigasaki Sensei.
Alla fine della giornata c'è stato un esame per il 3° Dan.
Il seminario è stato molto interessante perché si poteva incontrare conoscenti dell'Aikido di lunga data e praticare con Aikidoka appassionati di altri dojo. Gli insegnanti, almeno il venerdì e il sabato, ricorrevano spesso agli insegnamenti di Tohei Sensei o Maruyama Sensei e raccontavano molte vecchie storie dei vecchi tempi.