Descrizione
Nel mezzo della natura selvaggia di un'isola deserta, un vecchio vaga con il fucile pronto e una mimetica verde sulla schiena. In un prato, lo stravagante depone due fiori di acacia, mentre ascoltiamo una vecchia canzone popolare giapponese.
L'anno è il 1974. E il tenente Hirō Onoda credendo che la seconda guerra mondiale sia ancora in corso, che il suo paese stia ancora combattendo contro gli americani. Inizia così l'avvincente dramma "Onoda: 10.000 notti nella giungla", che andrà in onda su Arte questo mercoledì alle 20:15 e sarà disponibile nella libreria multimediale fino al 29 agosto 2023.
In due ore e mezza mai noiose, il regista Arthur Harari, nato a Parigi nel 1981, racconta la storia incredibile ma reale di un uomo che sopravvive per 30 anni su un'isola tropicale immersa nella giungla e semplicemente non vuole crederci la guerra è finita da tempo.
Nella sua fase finale, nel 1944, il giovane tenente giapponese Onoda avrebbe dovuto essere utilizzato come pilota, forse anche come pilota kamikaze. Ma la sua acrofobia rovina il piano. Invece, Onoda viene reclutato in una forza d'élite da un maggiore ambizioso. “Il tuo corpo è la patria”, questo motto marziale gli viene inculcato dal suo superiore e addestra Onoda nell'arte della “guerra segreta”.
Quando nel 1944 il tenente avrebbe dovuto organizzare la resistenza contro gli americani sull'isola filippina di Lubang, la guerra era quasi persa per i giapponesi. Onoda si ritira sulle montagne con tre seguaci per attaccare il nemico come un'unità di guerriglia mobile. Ma non si fa mai vedere, la guerra è finita. Ma non nella mente di Onoda.
Questo film insolitamente emozionante delinea vividamente lo psicogramma di un combattente che sta conducendo la sua campagna privata. Onoda dimostra di essere un superiore premuroso che ha a cuore il benessere della sua gente. Ma sono sempre meno: dopo anni nella giungla, solo il suo vice Kozuka gli rimane fedele. Vegetano sull'isola come due Robinson, nuotano nel mare per la prima volta dopo anni, finalmente possiedono una piccola radio e sono affascinati dai resoconti dello sbarco sulla luna nel 1969.
Oltre a questi momenti, ci sono anche scene di violenza e paranoia: la giungla assordante, la solitudine e la pioggia monsonica che dura una settimana danno alla luce mostri. Il dramma di Arthur Hirara, presentato al Festival di Cannes nel 2021, mostra vividamente come l'esercitazione militare deformi la coscienza dei soldati e atrofizzi ogni emozione umana: c'è sempre la guerra nella testa. Nella nostra situazione attuale, questo messaggio inquietante è ancora una volta spaventosamente attuale.
da dpa.infocom 2023